la poesia

Perché la poesia?

Perché ancora, in un’era dominata dalla povertà lessicale e dall’uso di un numero di termini limitatissimo, la parola poetica è importante?

Ho già parlato dell’importanza degli studi classici, ma qui vorrei correggere un po’ il tiro. Ciò che può salvare dalla disumanizzazione è certo una cultura classica, ma, in senso più lato, l’elemento che preserva gelosamente dalla standardizzazione l’umano che c’è in noi è la poesia.

 

Perché scriviamo poesie?

Riprendiamo la famosa frase del professor Keating de “L’attimo fuggente” magistralmente interpretato da Robin Williams:

Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino. Noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana. E la razza umana è piena di passione. 

 

Un valido poeta esordiente

Di recente ho accettato di curare un volume di poesie che abbiamo intitolato Inchiostro sull’anima del poeta Paolo Nozzoli. Non ho lavorato spesso sulle poesie, nella mia esperienza di editor, ma mi è sembrata una bella occasione per valorizzare un lavoro valido nato da un’animo sensibilissimo.

Paolo non ha alle spalle studi classici, però per lui la poesia è come l’aria, è misura, sfogo, salvezza. Ogni parola rappresenta un dono per il lettore, in quanto nulla è lasciato al caso e ogni vocabolo viene accuratamente scelto nella frase.

 

Le liriche dei greci

Mentre selezionavo le liriche, le raggruppavo per temi, le leggevo e rileggevo per assimilarne il grande valore, non ho potuto fare a meno di pensare ai lirici greci, all’incontro magico che feci con quelle voci antiche alla tenera età di quindici anni. Le passioni devastanti di Saffo, le immagini incantevoli di Alceo, l’amarezza profonda di Archiloco… parole che sono giunte a volte frammentarie, a fronte di migliaia di versi perduti per sempre. Però, anche da quelle righe che hanno sfidato i secoli si colgono gli affanni, le gioie, i dubbi e le fatiche che sono propri dell’umanità di ogni tempo.

Ecco perché un libro di poesie nel terzo millennio è merce preziosa. Anche se gli editori non accettano volentieri le sillogi, visto che sanno che le copie vendute saranno meno di quelle di un romance o di un romanzo di fantascienza. Invece dobbiamo comprare e leggere poesia, sia quella classica che quella a noi contemporanea.

Perché la poesia?

Ecco perché.

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